14 Ottobre
approfondimenti

Il Partenariato Europeo per l’Innovazione in tema di produttività e sostenibilità dell’agricoltura

di Massimo Spigola

La centralità del concetto di innovazione

Il concetto di innovazione è sempre più importante per garantire lo sviluppo e la sostenibilità dei sistemi agricoli europei, chiamati ad affrontare sfide inedite in tema di alimentazione, compatibilità ambientale dei processi di produzione e lotta ai cambiamenti climatici. La centralità dei processi di innovazione non riguarda solo l’agricoltura ma caratterizza l’intero quadro delle politiche europee (formazione, coesione, ricerca), che individuano nella ricerca e nell’innovazione i fattori determinanti per raggiungere gli obiettivi attesi.

 

Le politiche in favore dell’innovazione in agricoltura

Allo scopo di favorire la nascita e diffusione delle innovazioni l’UE ha introdotto, con l’iniziativa faro “l’Unione dell’Innovazione” nell’ambito di Europa 2020, i Partenariati Europei per l’Innovazione (PEI), che hanno l’obiettivo di costruire ponti tra scienza e applicazione concreta di soluzioni innovative. Per il settore agricolo nel 2012 è stato lanciato il PEI produttività e sostenibilità dell’agricoltura, il cui obiettivo è quello di superare la logica dominante di creazione e trasferimento della conoscenza (top-down) in favore di un approccio più aderente ai fabbisogni reali del sistema agricolo (modello interattivo). La domanda di innovazione deve derivare direttamente dalle aziende agricole e non essere il risultato di soluzioni già disponibili nei laboratori di ricerca. Per sostenere questo approccio sono stati creati i Gruppi Operativi (GO), che rappresentano gli attori principali del PEI. I GO devono strutturarsi intorno a progetti di innovazione concreti allo scopo di risolvere uno specifico problema o sviluppare un’opportunità innovativa; per queste ragioni la composizione dei GO non prevede una definizione a monte ma dipende dalle attività di ricerca e innovazione che i GO si candidano a realizzare. In linea generale i GO sono un network formato da agricoltori, ricercatori, consulenti, imprese del settore agroindustriale, Organizzazioni di Produttori, associazioni della società civile, ONG e altri soggetti, la cui esatta composizione dipende dagli obiettivi definiti nel piano delle attività. Nonostante non sia stata identificata una precisa configurazione dei GO è tuttavia indispensabile la presenza di aziende agricole e la previsione di realizzare attività di diffusione dei risultati con cui sostenere l’applicazione pratica delle innovazioni in agricoltura, sia a livello nazionale che attraverso la rete europea (EIP-Agri).

 

Strumenti e risorse

Il PEI produttività e sostenibilità dell’agricoltura utilizza politiche e strumenti già disponibili in ambito comunitario e non individua nuove dotazioni finanziarie dedicate; per il periodo 2014-2020 il sostegno finanziario ai GO in agricoltura viene garantito dalla politica di sviluppo rurale e in particolare dai Piani di Sviluppo Rurale (PSR) delle regioni italiane. Il principale riferimento è la misura 16 dei PSR che, attraverso le due sottomisure dedicate (16.1 e 16.2), finanzia processi di formazione dei GO e attività di creazione e diffusione delle innovazioni. In complesso, le risorse finanziarie pubbliche disponibili nei PSR italiani per supportare il funzionamento delle due sottomisure dedicate ai GO sono pari a circa 318 milioni di euro per l’intero periodo di programmazione (1,7% della dotazione pubblica dei PSR), di cui oltre 2/3 destinate a sostenere interventi in favore della competitività di impresa. Si tratta di una previsione di spesa in parte sottostimata, in quanto non tiene conto del fatto che i GO possono attivare anche altre misure di intervento disponibili nei PSR per la realizzazione dei processi di innovazione. Secondo le stime contenute nei PSR delle regioni italiane nel periodo 2014-2020 saranno finanziati 625 GO, il 19,5% di quelli complessivamente previsti a livello europeo (3.205 GO).

 

Lo stato dell’arte

Attualmente (ottobre 2016) i GO che sono stati già selezionati in Europa sono oltre 200 e, in Italia, la maggioranza delle regioni ha in corso attività di ricezione e selezione delle candidature. Tra le esperienze più interessanti si segnala quella di un GO austriaco denominato “Organic Dock Control”, che sta cercando di ridurre l’impatto sulla qualità dei foraggi per l’alimentazione bovina provocati da una pianta infestante. Prima di lanciare il GO erano già state sperimentate alcune misure di contenimento “classiche” (lavorazione del terreno, distruzione radici…) ma non avevano prodotto risultati soddisfacenti. Il GO “Organic Dock Control” sta studiando di attuare una forma di controllo biologico attraverso l’utilizzo di una particolare specie di farfalla, le cui larve si nutrono della pianta infestante e ne distruggono le radici. In pratica si vuole verificare se il controllo biologico di alcune piante è una forma di miglioramento della qualità dei foraggi realizzabile e sostenibile. Altri casi di GO che sono stati attivati di recente in Europa riguardano la possibilità di migliorare le tecniche per ridurre la mortalità degli agnelli alla nascita rendendoli più robusti, estendere la vita produttiva delle galline ovaiole biologiche come pure la possibilità di evitare la riduzione genetica delle specie bovine attraverso nuove tecniche di controllo dell’alimentazione e riproduzione.

 

(© Osservatorio AGR)

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