Agrochimica: come si trasforma la struttura del settore
di Felice Adinolfi
Fusioni e acquisizioni nell’agrochimica
Il numero e l’importanza delle operazioni di fusione e acquisizione nell’agrochimica stanno rallentando nell’ultimo periodo. È quanto emerge dal report trimestrale che PwC dedica al tema. Questa, probabilmente temporanea, battuta di arresto di un trend costantemente in crescita negli ultimi anni è, secondo gli analisti di PwC, da attribuire alla prolungata incertezza sul futuro del quadro politico, normativo ed economico. Ma vediamo cosa ci dicono i dati recentemente diffusi.
I numeri del settore
In primo luogo ci raccontano che nel brevissimo periodo il volume delle acquisizioni nel settore chimico si è ridotto, in volume di circa il 47% rispetto al trimestre precedente. Se a questa lettura aggiungiamo le informazioni di lungo periodo e le arricchiamo con i dati relativi alle operazioni ancora “pendenti”, il quadro risulta, però, più chiaro.
Si nota come, prendendo a riferimento, gli ultimi tre anni, i dati più recenti rappresentano la continuità di un trend di crescita, spezzato nell’ultimo anno da un picco delle fusioni e delle acquisizioni. Quest’ultimo trimestre potrebbe essere il sintomo di un ritorno alla normalità soprattutto dopo l’eco delle operazioni chiuse e avviate tra il 2015 e il 2016.
Figura 1 – Fusioni e acquisizioni nel settore chimico
Fonte: PwC
Si è trattato di operazioni che per la loro importanza hanno avuto anche un’imponente rilievo mediatico. All’acquisizione, ancora non perfezionata, di Monsanto da parte di Bayer abbiamo dedicato uno specifico approfondimento (Le fusioni miliardarie dell’agrochimica) al quale rimandiamo per i dettagli e soprattutto per rammentare, come già allora evidenziato, quanto stia diventando crescente l’interesse delle autorità anti-trust verso le operazioni di M&A condotte all’interno del comparto.
Le recenti operazioni di M&A
Le operazioni pendenti, molte delle quali sono in tale condizione proprio in ragione dell’attesa del giudizio dell’autorità anti-trust, sono numerose, alcune delle quali maturate proprio nel 2016 (tabella 1). Oltre alla richiamata vicenda Bayer – Monsanto, che ha un valore attorno ai 55 miliardi di dollari, vanno menzionate l’acquisizione di Syngenta AG da parte di China National Chemical Corp, per un valore di oltre 44 miliardi, e l’operazione, tutta dentro i confini canadesi, che vede Potash Corp acquisire Agrium, per una cifra intorno ai 13 miliardi. Quest’ultima è l’acquisizione annunciata più importante del terzo trimestre 2016. Pendenti anche alcune delle più importanti operazioni di M&A andate in scena nel 2015. Tra queste quella di portata storica tra Dow Chemical e Dupont (per una cifra superiore ai 60 miliardi di dollari) varata alla fine del 2015 e non ancora definitivamente completata.
Le prime quattro delle cinque acquisizioni per importanza (tabella 1) coincidono con le prime quattro dell’intero panorama internazionale della chimica. Ma più in generale le acquisizioni all’interno del comparto dell’agrochimica sono state negli ultimi anni le protagoniste assolute all’interno del più vasto settore della chimica, sia in numero che in valore.
Tabella 1 – Le top 5 acquisizioni dell’agrochimica (2015 e 2016)
ANNO | ACQUIRENTE | TARGET | AMMONTARE (MLD $) | STATUS |
---|---|---|---|---|
2015 | The Dow Chemical Co. | Dupont | 62 | Pendente |
2015 | Hubei Sanonda Co. Ltd. | Adama Agricultural Solutions Ltd. | 3 | Conclusa |
2016 | Bayer | Monsanto | 55 | Pendente |
2016 | China National Chemical Corp. | Syngenta AG | 44 | Pendente |
2016 | Potash Corp. of Saskatchewan Inc. | Agrium Inc. | 13 | Pendente |
Fonte:Thomson Reuters
Per quanto concerne, invece, la distribuzione territoriale delle operazioni di M&A, va rilevato il protagonismo (in numero) dell’area asiatica e dell’Oceania. Oltre il 50% delle operazioni maturate nell’ultimo trimestre del 2016 sono state portate avanti da acquirenti con sede in questa parte dell’emisfero. In volume lo share, però, si abbassa intorno al 13%.
Verso una fase di attesa?
Lo spaccato analizzato ci restituisce la sensazione di un comparto, quello dell’agrochimica, che pur vivendo un grande fermento in termini di ricomposizione degli equilibri tra i big player vive oggi una fase di attesa. Che in parte è legata al mastodontico volume delle operazioni che abbiamo definito pendenti, in parte alle attese per gli andamenti dei mercati agricoli che dopo una lunga stagione di stabilità sembrano dover cedere il passo a periodi più turbolenti.