Al via nuove norme per le fascette dei vini a denominazione d’origine
Il ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova
nei giorni scorsi ha firmato un decreto che cambia il quadro normativo dei
contrassegni – le cosiddette fascette – per i vini a denominazione protetta. Il
provvedimento, che non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, dà finalmente
attuazione a quanto previsto nel Testo unico del vino emanato nel 2016 ed era
da tempo atteso dagli operatori della filiera vitivinicola.
Il testo introduce misure di semplificazione del processo di acquisizione dei
contrassegni da parte degli operatori e opera una certariduzione dei
relativi costi e della tempistica di distribuzione.
In particolare per le aziende è interessante la possibilità di ritirare uno
stock di contrassegni corrispondente al quantitativo di vino atto a divenire a
denominazione d’origine detenuto dall’imbottigliatore, mentre il precedente
decreto prevedeva la consegna di fascette solo in base al prodotto certificato.
In tal modo le aziende potranno avere più rapidamente a disposizione le
fascette necessarie.
Nel decreto sembra invece venir meno uno degli aspetti centrali della legge
istitutiva del Testo unico sul vino e cioè l’eliminazione del monopolio dell’Istituto
Poligrafico e Zecca dello Stato nella stampa dei contrassegni.
Il testo prevede infatti l’impiego di tipografie autorizzate in grado di
garantire gli stessi standard di tecnologia e sicurezza dell’Istituto, ma la
loro eventuale utilizzazione dipende dalla capacità produttiva dell’Istituto
stesso ed è a sua esclusiva discrezione.
Il decreto, infine, detta le disposizioni per l’attuazione del Sistema di
controllo e tracciabilità telematico per i vini confezionati a doc e a igt,alternativo
al sistema delle fascette.
Tale innovativo sistema consiste nell’apposizione in chiaro su ogni recipiente
di un codice alfanumerico univoco non seriale che renda possibile l’identificazione
di ciascun recipiente immesso sul mercato da parte delle competenti autorità di
controllo, e potrà essere utilizzato, su scelta del Consorzio di tutela, sia
per vini a igt sia a doc. I codici alfanumerici, forniti da provider iscritti
in un apposito elenco istituito dal Ministero delle politiche agricole, saranno
gestiti con modalità analoghe a quelle dei contrassegni.