27 Gennaio
imprese & mercati

Agrumi: produzione europea a due facce

Con 11 milioni di tonnellate, la produzione agrumicola europea 2016-2017 registra un aumento del 3,3% rispetto alla campagna precedente. È quanto rilevano le stime dell’USDA, il Dipartimento dell’agricoltura statunitense, in seguito a una prima ricognizione condotta nei principali Paesi produttori dell’Unione europea.

 

L’aumento – spiegano gli analisti americani – incorpora dati molto eterogenei, sia su base geografica che in funzione delle diverse tipologie di prodotto. Infatti, ad un incremento del 20% dei raccolti iberici, ascrivibile alle condizioni climatiche favorevoli, corrisponde una flessione del 27% in Italia, dove al contrario hanno avuto un impatto fortemente negativo tanto l’evoluzione climatica quanto i problemi sanitari legati alla diffusione del Citrus Tristezza Virus, particolarmente significativa nelle aree vocate della Sicilia.

 

In relazione alle diverse tipologie di agrumi, i dati preliminari sui raccolti europei indicano una riduzione complessiva del 3% per le arance (6 milioni di tonnellate contro le 6,2 del 2015-2016), a fronte di una crescita dell’8% per i piccoli agrumi, con un raccolto di clementine e mandarini pari a 3,3 milioni di tonnellate. Positivo anche il bilancio produttivo di limoni e pompelmi, che registrano un incremento rispettivamente del 22% e dell’11,6% su base annua.

 

Per quanto riguarda le arance, prodotte per l’80% dalle sole Spagna e Italia, se il raccolto iberico segna un incremento del 17,6% (3.629.700 tonnellate contro le 3.086.800 della stagione precedente), quello italiano accusa una flessione del 38%, riducendosi dai quasi 2 milioni di tonnellate agli 1,2 milioni della campagna 2016-2017.  Completa il quadro europeo il calo dell’1,1% della Grecia, la cui produzione di arance passa da 920.300 a 910.000 tonnellate.

 

Si rilevano esiti fortemente differenziati anche per i piccoli agrumi: al +24% della produzione spagnola, valutata sui 2,4 milioni di tonnellate, fa da contraltare la riduzione del 25% del raccolto italiano, pari a 625.000 tonnellate (80% clementine e 20% mandarini).

 

Per i limoni, al contrario degli altri agrumi, si è riscontrato un generale miglioramento della produzione europea, con un aumento del 18% in Spagna (954.000 tonnellate) e del 24% in Italia, dove il raccolto (490.000 tonnellate) è tornato ai livelli storici, dopo il pessimo andamento della stagione precedente.

 

Sul fronte delle relazioni commerciali, le stime USDA evidenziano come l’Unione europea resti un importatore netto di agrumi, con disavanzi in tutti i comparti. Sudafrica ed Egitto, seguiti da Marocco, Argentina e Uruguay sono i maggiori fornitori di arance. Le importazioni di piccoli agrumi provengono invece in prevalenza da Marocco e Sudafrica, con Israele, Turchia e Perù che svolgono comunque un ruolo di rilievo.

 

(© Osservatorio AGR)

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