30 Maggio
politiche Prezzi

Agroalimentare, l’UE vuole più trasparenza nei prezzi

Il 22 maggio scorso la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento, il cui iter legislativo dovrebbe concludersi con l’entrata in vigore il 1° gennaio 2020, che intende dare più trasparenza al meccanismo di formazione dei prezzi nella filiera agroalimentare.

Si tratta del terzo e ultimo pezzo del pacchetto di iniziative annunciate dalla Commissione Juncker su suggerimento della task force sui mercati agricoli presieduta dall’ex ministro olandese Cees Veerrman, per aumentare il potere contrattuale degli agricoltori nella filiera.

Dopo il regolamento Omnibus che chiarisce le prerogative che consentono alle organizzazioni di produttori (op) e loro associazioni (aop) di derogare alle norme europee sulla concorrenza e la direttiva sulle pratiche commerciali sleali, la proposta sulla trasparenza ha l’obiettivo di ridurre lo svantaggio informativo degli agricoltori rispetto alle altre componenti della filiera.

Nel testo della proposta si afferma che oggi, a livello europeo, sono frequenti e diffuse le statistiche sui prezzi a livello di azienda agricola e di consumatore finale. In mezzo ai due estremi però, secondo la Commissione, c’è una «scatola nera» e, di conseguenza, poco si conosce sulla formazione e la trasmissione dei prezzi ai diversi livelli

La proposta introduce l’obbligo per gli Stati membri di fornire periodicamente all’Esecutivo comunitario le rilevazioni dei prezzi intermedi per 7 diversi settori produttivi: carni, uova, latte e derivati, ortofrutta, seminativi, zucchero e olio di oliva.

I prezzi, al netto dell’Iva, devono essere forniti dalle autorità nazionali su base settimanale, con eccezioni previste in caso di formazione non settimanale dei prezzi. Occorre specificare la fonte e la metodologia di rilevazione. La proposta prevede la possibilità di delegare l’attività di notifica dei prezzi agli operatori commerciali, i quali si interfacceranno direttamente con i servizi comunitari.

Nelle fasi intermedie della filiera alimentare devono essere rilevati i prezzi di vendita e di acquisto da parte degli operatori rappresentativi del commercio e dell’industria.

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