Agroalimentare, la filiera italiana protagonista in Africa
L’obiettivo è creare in Africa filiere agroalimentari integrate a elevato contenuto di innovazione e sostenibilità. Il progetto ha preso il via con un accordo di cooperazione, firmato nei giorni scorsi a Cernobbio alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che vede riuniti Eni, Coldiretti e Bonifiche Ferraresi, l’unica società agricola e agroalimentare italiana quotata in Borsa, che metterà a disposizione la propria capacità di generare valore e qualificare i territori tramite tutte le sue aziende attive nel comparto sementiero, della tecnologia applicata, fino alla produzione di cibo di qualità.
Eni, primo produttore energetico internazionale nel continente africano, è un partner con una grande esperienza, una presenza ramificata in 15 Paesi e importanti progetti di sviluppo.
L’accordo è stato definito a seguito della partnership sottoscritta il 5 luglio scorso tra Coldiretti ed Eni, che stabilisce aree di collaborazione nell’ambito dell’economia circolare, con particolare riguardo al settore energetico, agricolo, agroalimentare e zootecnico, mediante l’individuazione di specifiche iniziative.
Si intende, in sostanza, esportare in Africa un nuovo modello di sviluppo che punti sulla valorizzazione delle realtà locali, sfruttando le potenzialità dell’impresa familiare secondo il modello pensato da Paolo Bonomi, storico presidente di Coldiretti, e sostenendo i piccoli produttori del Sud del mondo, minacciati dalla distorsione nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti che favorisce l’accaparramento delle terre e provoca la fuga dalle campagne verso i Paesi più ricchi.
Concretamente l’accordo verrà messo a punto con un primo progetto nel Ghana, dove Eni, in associazione con il governo locale, intende creare uno sviluppo duraturo in aree particolarmente depresse del Paese, attraverso la realizzazione di un centro di formazione per lo sviluppo agricolo e di realtà imprenditoriali in cui inserire successivamente le risorse formate, promuovendo la creazione di un tessuto imprenditoriale legato alle attività agricole. Il progetto prevede l’assegnazione di un’indennità giornaliera agli studenti per l’intero periodo di formazione, con obbligo di frequenza.