Agricoltura di precisione: i droni utilizzano sensori iperspettrali
Dal vigore vegetativo alla presenza di patogeni e infestanti, dal grado di maturazione dei frutti allo stress idrico dei terreni. Sono queste le informazioni che è possibile ottenere in tempo reale grazie all’utilizzo di un drone al quale è applicato un sensore iperspettrale, un dispositivo unico in Italia e quarto al mondo. In questo modo si evitano costosi campionamenti che, richiedendo tempi lunghi per le analisi di laboratorio, rischiano di avere un impatto sui prodotti, soprattutto quelli biologici, per i quali invece l’assenza di trattamenti richiede interventi particolarmente tempestivi.
La tecnologia innovativa, che segna un ulteriore passo avanti per l’agricoltura di precisione, è stata sviluppata da Multioptic Drone, startup marchigiana con sede a Gabicce Mare, nel pesarese. «Volevamo semplificare le operazioni che avvengono in agricoltura», dice Niccolò Ubalducci, uno dei due soci fondatori. «L’Italia paga un grave gap rispetto ai concorrenti, soprattutto europei, in fatto di utilizzo delle tecnologie e tutto ciò ha un impatto sulle marginalità degli imprenditori agricoli».
«Il drone vola sopra il campo e acquisisce una serie di immagini», spiega Davide Diotalevi, che ha avuto l’idea iniziale, «colorate a seconda degli indici che si vogliono analizzare». Successivamente c’è una fase di post processing, affidata a un agronomo interno all’azienda, durante la quale le immagini vengono interpretate e trasformate in quelle che i tecnici definiscono mappe di prescrizione, esattamente le zone del terreno da trattare. «Significa un risparmio di concimi e fertilizzanti del 40%», aggiunge, «dell’acqua fino al 90%».
I due startupper stimano inoltre per le aziende agricole risparmi sui costi di acquisto delle materie prime fino al 20% e un incremento della produzione di pari misura.
L’agricoltura di precisione è una delle tecniche che l’Unione europea incentiva tramite l’erogazione di finanziamenti, anche con l’obiettivo di ridurre significativamente le emissioni di sostanze inquinanti legate al settore primario.
L’Italia punta a far sì che entro il 2021 almeno il 10% della superficie agricola coltivata veda l’utilizzo di mezzi e tecnologie di precision farming.
(© Osservatorio AGR)