8 Maggio
politiche

Agricoltura biologica: la Camera approva il Testo Unico

La produzione agricola biologica diventa attività di interesse nazionale con funzione sociale, in quanto settore economico basato prioritariamente sulla qualità dei prodotti, sulla sicurezza alimentare, sul benessere animale, sullo sviluppo rurale e sulla tutela dell’ambiente e della biodiversità.

Lo stabilisce il Testo Unico contenente le disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico, approvato lo scorso 3 maggio dalla Camera e che ora passa all’esame del Senato.

 

Composto di 16 articoli, il provvedimento equipara il metodo di agricoltura biodinamica al metodo biologico, a condizione che il primo rispetti tutti i requisiti richiesti a livello europeo per la produzione biologica.

 

Prevista la costituzione di un Tavolo tecnico per l’agricoltura biologica, al quale siedano i principali attori della filiera e i rappresentanti del Ministero delle Politiche agricole e delle regioni, con il compito tra l’altro di definire le priorità per il Piano d’azione nazionale per la produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura effettuate con metodo biologico.

 

Tra le finalità del Piano, adottato con cadenza triennale e aggiornato annualmente, l’incentivo del consumo di prodotti biologici (attraverso iniziative di informazione, formazione ed educazione al consumo), il miglioramento del sistema di controllo e di certificazione a garanzia della qualità dei prodotti, la promozione della ricerca e dell’innovazione in materia di produzione agricola e agroalimentare.
Il Piano è finanziato dal Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica, destinato per il 30% a programmi di ricerca, innovazione e formazione, e alimentato dal 2% del fatturato dell’anno precedente relativo alla vendita di prodotti fitosanitari.

 

In ambito formativo sono previsti specifici percorsi universitari mediante l’attivazione di dottorati di ricerca e master, nonché corsi di alta formazione, in tema di produzione agricola e agroalimentare e di acquacoltura effettuate con metodo biologico.

 

La legge introduce disposizioni innovative in materia di organizzazione della produzione e del mercato: imprese agricole, singole e associate, organizzazioni di produttori e soggetti pubblici e privati possono promuovere la costituzione di un distretto biologico per favorire lo sviluppo dei processi di preparazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti biologici e per promuovere e sostenere le attività collegate all’agricoltura biologica, quali la somministrazione di cibi biologici nella ristorazione pubblica, la vendita diretta di prodotti biologici, l’attività agrituristica, il turismo rurale, le azioni di tutela della biodiversità agricola e l’agricoltura sociale.

 

Al fine di incentivare l’aggregazione imprenditoriale e l’integrazione tra le diverse fasi della filiera dei prodotti biologici, è prevista la possibilità di stipulare contratti di rete tra le imprese.

 

Per favorire il riordino delle relazioni contrattuali nel settore, il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali riconosce le organizzazioni interprofessionali della filiera, sulle quali esercita anche funzioni di controllo e vigilanza.

 

Infine, gli agricoltori che producono varietà di sementi biologiche iscritte nel registro nazionale delle varietà hanno diritto alla vendita diretta e in ambito locale, e possono procedere al libero scambio delle stesse. Per le sementi biologiche non iscritte ad alcun registro, evolute ed adattate nell’ambiente di coltivazione, è riconosciuto il diritto di vendita diretta agli altri agricoltori, in ambito locale e in quantità limitata.

 

(© Osservatorio AGR)

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